Coppa Italia: Cagliari vs Perugia

Aperto da Saint Just, 04 Agosto 2022, 19:17:27

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Marco Casavecchia

Il Catenaccio, nato dalla disposizione difensiva del Sistema (3-4-3), è ritenuto lo schema tattico che diede inizio da precursore, seppur parzialmente, al cosiddetto calcio all'italiana, una dottrina di gioco basata nella fisicità delle manovre, grande corsa, coperture ferree e ripartenze efficaci. Il modulo, che tradotto in numeri può essere reso come 1-3-3-3, è estremamente prudente (si seguiva l'adagio "primo: non prenderle"). Il libero, regista arretrato, dà man forte ai difensori in marcatura (dei quali uno, generalmente il sinistro, può spingere sulla fascia); un ulteriore schermo è rappresentato dai centrocampisti: uno di essi manovra il gioco, gli altri due si occupano di interdire, inserirsi e appoggiare gli attaccanti. I tre davanti pensano alla fase di possesso palla (due ali "pure" e un centravanti). Nell'evoluzione del Catenaccio detta zona mista, uno degli attaccanti esterni si sacrifica nei rientri per aiutare la difesa (definito "ala tornante"). Beh, qualche cosa del catenaccio c'è sia in Alvini che in Castori. Non c"è più il libero e la difesa a 3 è a zona, ma la teoria del "primo non prenderle", resta. Certo la velocità di oggi, la preparazione tecnico atletica e altri fattori non sono quelli degli anni che furono, però non si può negare che il loro non è un calcio offensivo.
Solo chi attraversa il deserto, raggiunge l'oasi

Marco Perugia

#31
Citazione di: Marco Casavecchia il 07 Agosto 2022, 15:42:46Il Catenaccio, nato dalla disposizione difensiva del Sistema (3-4-3), è ritenuto lo schema tattico che diede inizio da precursore, seppur parzialmente, al cosiddetto calcio all'italiana, una dottrina di gioco basata nella fisicità delle manovre, grande corsa, coperture ferree e ripartenze efficaci. Il modulo, che tradotto in numeri può essere reso come 1-3-3-3, è estremamente prudente (si seguiva l'adagio "primo: non prenderle"). Il libero, regista arretrato, dà man forte ai difensori in marcatura (dei quali uno, generalmente il sinistro, può spingere sulla fascia); un ulteriore schermo è rappresentato dai centrocampisti: uno di essi manovra il gioco, gli altri due si occupano di interdire, inserirsi e appoggiare gli attaccanti. I tre davanti pensano alla fase di possesso palla (due ali "pure" e un centravanti). Nell'evoluzione del Catenaccio detta zona mista, uno degli attaccanti esterni si sacrifica nei rientri per aiutare la difesa (definito "ala tornante"). Beh, qualche cosa del catenaccio c'è sia in Alvini che in Castori. Non c"è più il libero e la difesa a 3 è a zona, ma la teoria del "primo non prenderle", resta. Certo la velocità di oggi, la preparazione tecnico atletica e altri fattori non sono quelli degli anni che furono, però non si può negare che il loro non è un calcio offensivo.
Un conto è dire: "però non si può negare che il loro non è un calcio offensivo"  un conto è chiamare catenaccio quello che catenaccio non è.
Tatticamente è proprio tutt'altro.


stefano suprani

È  chiaro che da Nereo Rocco ad Alvini c'è in mezzo un oceano e che il calcio è cambiato nelle regole,  nella preparazione atletica e  anche negli strumenti base come il pallone di gioco. Si è evoluto anche il sistema di gioco difensivo di conseguenza e lo possiamo chiamare come ci pare ma il concetto e l'obiettivo restano i medesimi, primo non prenderle e l'aggettivo più appropriato a questo atteggiamento, a distanza di 50 anni resta per me il catenaccio. Qui non siamo a Coverciano, siamo al bar credo che basti rendere l'idea del concetto da esprimere, almeno per me.

Marco Casavecchia

#33
Infatti, quando Castori veniva a bastonarci, lo denigravano con epiteti del tipo: "catenacciaro". Insomma, riducendo all'osso il concetto, si potrebbe dire che chi si difende e pensa a "prima non prenderle", è un catenacciaro, mentre "calcio champagne" è quello alla Galeone-Camplone. Riduttivo, sintetico, stringato ma efficace. In fondo siamo al bar, come dice Stefano.   
Solo chi attraversa il deserto, raggiunge l'oasi

Marco Perugia

#34
Io infatti sono partito dal criticare l'articolo di Tedeschini riportato qui con tanto di applauso.
Da chi si professa giornalista intenditore esperto di calcio, spesso molto critico con allenatori e giocatori e che gode di tanta considerazione in questo forum, scrivere quello che ha scritto soprattutto in quel passaggio che ho riportato è quasi imbarazzante.
Stefano il tuo post lo ho quotato scrivendo ottimo.
Ti ho fatto solo un appunto sul termine catenaccio riferito al nostro allenatore Castori che non ci leggerà mai ma nel caso lo facesse si sentirebbe denigrato.
Tutto qui.

Saint Just

Citazione di: Saint Just il 07 Agosto 2022, 11:06:16
CitazioneCon mister Castori al posto di Alvini si è ritornati dal calcio-rugby al calcio, quello pratico e con pochi fronzoli. Ma il tecnico va assolutamente supportato al più presto con nuovi arrivi di spessore

http://www.sportperugia.it/grifo-nonostante-tutto-buona-la-prima/


 :-*  :-*  :-*

l'applauso era a quanto citato, il link all'articolo doveroso....più in dettaglio non posso entrare nel merito delle considerazioni, perchè come scritto non ho visto la partita.
Resta immutata da parte mia la grande stima che ho per Danilo Tedeschini.
Quello che fa le conferenze "filosofiche" adesso per fortuna a Cremona, è stato esaltato come un nuovo "profeta del calcio" e così si reputava lui strsso e così lo descriveva la stampa e buona parte della tifoseria.
Io l'ho giudicato un mediocre e umanamente molto peggio.
Chi invocava meritocrazie tra gli allenatori?
Mi pare che Caserta ci ha riportato in B mentre il sig.nessuno scendeva a piombo in C con la Reggiana. Pecchia ha portato in A la Cremonese mentre lui raggiungeva un ottavo posto in linea col valore della squadra che forse avrebbe reso molto meglio anche al Curi in mano più competenti....quando si siederà per merito su una panchina potrà parlare o chi in sua difesa.
Detto questo non voglio più parlare di quell'essere, anche se basta un minimo accenno che mi fa reagire sul tema.....
proverò una volta per tutte a tacermi sull'argomento da ora in poi....
Oggi c'è Castori per fortuna
Nella buona  e nella cattiva sorte la bandiera del Grifo non si ammaina mai.

"Quelli che passano la vita facendo rivoluzioni a metà non fanno altro che scavarsi la fossa."
( Louis de Saint Just)

Marco Casavecchia

#36
Non credo che Castori si senta denigrato da chi gli fa notare di praticare un calcio "antico". Lui stesso, in una intervista, ha affermato che non segue certe mode, perché il suo calcio funziona anche senza tanto possesso palla, retropassaggi e linee orizzontali. Ha espressamente ricordato che la palla va spostata in avanti, negli spazi vuoti, che bisogna saper sfruttare. Il suo "dodicesimo uomo". Come lo si voglia chiamare, non importa, che sia difesa e contropiede, catenaccio moderno, calcio antico, all'italiana, e via dicendo, col Cagliari, nonostante una squadra rabberciata, zeppa di ragazzini, e quasi senza centrocampo, stava funzionando alla grande. Solo un vergognoso regalo della terna arbitrale e degli uomini al Var, complice anche l'assistente di lenea, sardo, che avrebbe dovuto rilevare il fallo su Vulikic, hanno decretato la sconfitta del Grifo.
Ps. Sarà calcio d'agosto, sarà la Coppa Italia, ma i risultati di Ascoli, Bari, Parma e anche del Frosinone, dimostrano il livello delle squadre di quest'anno. Mi raccomando, rinforzano la squadra a settembre, che tanto le prime tre gare di campionato, saranno una passeggiata ...
Solo chi attraversa il deserto, raggiunge l'oasi

Roberto Rossi


Marco Perugia

#38
Io invece credo di sì.
Scrivere che Castori fa il catenaccio, oltre al fatto che non è vero, credo non sia piacevole per lui oltre a denotare una scarsa conoscenza di cosa sia il catenaccio.
Affermare quello che hai scritto tu invece è tutt'altra cosa ed è corretto tranne il fatto che è antico perché Simeone ad esempio è da anni al top in Europa e fa un calcio molto simile.
È semplicemente diverso.
Cmq finiamola qui.

Marco Casavecchia

"Antico", virgolettato, per dargli una colorazione romantica e non certo sminuente. Credo sia in controtendenza rispetto a tante mode attuali. Oggi non c'è squadra che non parta dalla propria area con una marea di passaggi tra portiere, difensori e centrale. Comunque sia, si fa per parlare.

Solo chi attraversa il deserto, raggiunge l'oasi